Gas naturale: i consumi al 2035

Stime dei consumi di gas naturale al 2035 - elaborazione su dati IEAFare previsioni a lunga scadenza è un esercizio difficile e generalmente smentito dai fatti. D’alta parte, ogni riflessione sul futuro implica necessariamente delle aspettative quantificabili, quindi tanto vale provare a cimentarsi.

Tra le previsioni relative all’energia, quelle IEA sono comunemente considerate il punto di riferimento. Ho analizzato i dati relativi ai consumi di gas previsti fino al 2035, relativi all’UE e al mondo e fatto qualche semplice elaborazione, che metto a disposizione di chi fosse interessato:

Eurogas: i consumi europei nel 2012

Eurogas Press Release on "Gas consumption hit for second year running"Eurogas ha pubblicato le stime relative ai consumi di gas nel 2012: Gas consumption hit for second year running. Il mercato europeo ha fatto registrare consumi complessivi per 466,3 Gmc, -2% rispetto al 2012.

Il quadro è tuttavia piuttosto eterogeneo, con tendenze diverse a seconda delle zone del continente.

Tra i mercati in crescita, ci sono quelli tedesco (1%), francese (4%) e polacco (6%).

Tra i mercati in contrazione, ci sono quelli italiano (-4%), britannico (-5%), spagnolo (-3%), olandese (-3%).

Dal punto di vista delle dimensioni assolute, la Germania (84,2 Gmc) ha sorpassato il Regno Unito (79,2 Gmc) come primo mercato continentale per il gas naturale.

Crollano ancora i consumi di gas

Consumi gas, a febbraio -18,4%Mentre qualcuno parla di ulteriore sovracapacità di importazione per decreto, il mercato italiano del gas continua nella sua caduta libera.

Secondo le stime di SQ, febbraio ha fatto registrare un -18,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. A gonfiare il dato è stata l’ondata di freddo dell’anno scorso, ma la tendenza di fondo resta: -2,4% rispetto al 2011. Se si considera la media dello stesso periodo degli ultimi nove anni, il calo è di quasi il 7%.

Considerando i settori di consumo, oltre a un fisiologico calo di quelli residenziali a causa del minor freddo, il dato sicuramente più impressionante è quello del termoelettrico: -28,3% sul 2012 e -22,9% sul 2011. Le ragioni sono note. Preoccupante anche il calo, più contenuto, del settore industriale.

UP, preconsutivo 2012

UP - Preconsutivo 2012L’Unione Petrolifera ha pubblicato il preconsutivo 2012, con l’analisi dello scenario mondiale e le previsioni per il 2013.

Per quanto riguarda l’Italia, spiccano i consumi energetici in calo (170,6 Mtep, -4,3%) e lo storico quasi sorpasso del gas (60,9 Mtep) sul petrolio (61,8 Mtep), dovuto al crollo dei consumi di quest’ultimo (-10,6%), a causa della crisi e della crescente pressione fiscale.

Per quanto riguarda la fattura energetica (import-export), la stima per il 2012 è di 65 miliardi (+3%), pari al 4,1% del pil. Per il 2013, l’aumento previsto è di altri 3 miliardi di euro.

Lettura caldamente consigliata (almeno le tavole statistiche) per chi voglia farsi un’idea delle tendenze in atto.

I livelli di pressione fiscale sul gas in Europa

La bancadati di Eurostat ha pubblicato i dati relativi al prezzo del gas in Europa nel primo semestre 2012.

Sostanzialmente confermato il quadro d’insieme del semestre precedente, con il gas italiano più caro della media per i clienti residenziali (classe D2, tra 500 e 5.000 mc all’anno), soprattutto a causa dell’alta pressione fiscale: 34%, contro una media UE del 22% (tabella nrg_pc_202).

Pressione fiscale sui clienti residenziali (D2) - primo semestre 2012 - fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_202

Pressione fiscale sui clienti residenziali (D2) – primo semestre 2012 – fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_202

Prezzi sotto la media europea invece per i clienti industiali (classe I3, tra 2,5 e 25 milioni di mc all’anno) grazie a una pressione fiscale deciasamente sotto la media europea: 11 contro 21% (tabella nrg_pc_203).

Pressione fiscale sui clienti industriali (I3) - primo semestre 2012 - fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_203

Pressione fiscale sui clienti industriali (I3) – primo semestre 2012 – fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_203

Il vantaggio fiscale per le aziende è sicuramente condivisibile, perché tiene conto delle esternalità positive create dall’attività industriale (e rappresenta un raro esempio di politica industriale).

Resta invece decisamente vessatorio il livello di pressione fiscale per i clienti residenziali, soprattutto se si considera che (a parte i casi estremi dei Paesi nordici), gli unici Paesi con livelli di pressione fiscale superiore al nostro sono Romania e Paesi Bassi, che però essendo Paesi produttori hanno un costo della materia prima molto inferiore e quindi anche prezzi finali inferiori, nonostante la più alta pressione fiscale.

MSE – Consumi gas mese di settembre

Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per l'EnergiaI consumi di gas in Italia hanno fatto registrare una nuova pesante flessione, dopo due mesi estivi di debole aumento. Il MSE ha pubblicato i dati dei consumi di gas naturale relativi al mese di settembre 2012, attestatisi a 4,3 Gmc (39 MJ/mc), in contrazione del 13,1% rispetto allo stesso mese del 2011.

Come anticipato, il nuovo crollo dei consumi è imputabile ad una diminuzione a doppia cifra della domanda termoelettrica (-19,4%), a cui si somma un momento negativo anche per quella industriale (-4,2%).

A livello aggregato, i consumi complessivi di gas nei primi 9 mesi del 2012 sono calati del 2,8% (a 53,1 Gmc) rispetto allo stesso periodo del 2011.