IEA World Energy Outlook 2012

IEA - World Energy Outlook 2012 Come consueto, la IEA ha pubblicato l’edizione annuale del World Energy Outlook.

Al centro dell’edizione 2012, l’efficienza energetica. Lo scenario di punta proposto quest’anno è infatti quello chiamato “Mondo efficiente” ed è destinato a mettere in evidenza i benefici di strategie di aumento dell’efficienza di tutti i consumi finali, sottolineando il ruolo chiave dei decisori politici.

Sul fronte dei consumi petroliferi, il futuro è sempre più asiatico, soprattutto per l’aumento dei consumi per il trasporto su gomma. Sul lato dell’offerta, occhi puntati sull’Iraq, che se manterrà un minimo di stabilità politica potrà puntare a livelli di produzione quasi sauditi (6 milioni di barili nel 2020 e addirittura 8 nel 2035) e 200 miliardi di dollari all’anno di rendite.

Sul fronte gas, si confermano le attese per il boom asiatico, consumi in ascesa da 130 Gmc nel 2011 a 545 Gmc nel 2035. Bene anche il mercato americano, grazie al non convenzionale. Per l’Europa, stagnazione anche in questo campo: ci vorranno 10 anni prima di tornare ai livelli del 2010. Un segnale molto chiaro circa la (poca) necessità di nuovi grandi investimenti infrastrutturali nel breve periodo (come il South Stream).

A completare il quadro, futuro abbastanza e molto positivo per carbone e rinnovabili, nubi all’orizzonte per il nucleare.

Interessante la riflessione proposta sulla crescente importanza dell’acqua nel settore energetico. Arischio sono soprattutto la produzione di gas da argille e la generazione elettrica in alcune zone degli Stati Uniti e della Cina.

La SEN e l’arte della manutenzione del gasdotto

La SEN e l’arte della manutenzione del gasdotto - Massimo NicolazziLa domanda scende a sessanta. La capacità è a 120. La Strategia ci interroga. Concordiamo “con l’esigenza di aumentare la capacità di importazione attraverso lo strumento delle “Infrastrutture Strategiche”?”. Insomma siamo favorevoli a pagare con la bolletta del gas il costo di un ulteriore aumento della capacità di importazione assolutamente coevo e parallelo alla contrazione sul mercato nazionale della domanda di gas importato?

La SEN e l’arte della manutenzione del gasdotto, su Chicago-Blog a firma di Massimo Nicolazzi.

Gazprom e l’antitrust europeo

Commission v. Gazprom: The antitrust clash of the decade? - Alan Riley - CEPSIl caso antitrust aperto a settembre dalla DG Concorrenza è destinato a rappresentare un passaggio storico nel decennale duello tra la burocrazia di Bruxelles e la compagnia russa.

La natura e le implicazioni di questa battaglia legale sono analizzate da un interessante paper di Alan Riley (CEPS) dal titolo Commission v. Gazprom: The antitrust clash of the decade?.

South Stream: cancellato il ramo verso l’Italia

South StreamIl progetto South Stream va avanti, ma perde i pezzi. Leonid Chugunov, il manager di Gazprom a capo del progetto, ha annunciato oggi che il ramo meridionale del progetto, che avrebbe dovuto raggiungere l’Italia meridionale passando per Bulgaria e Grecia, è stato cancellato (Agi, La Stampa, Sole24Ore).

Spiengandone le ragioni, Chunugov ha fatto riferimento al fatto che l’Italia meridionale abbia “altri progetti”, un chiaro riferimento all’ipotesi che il TAP abbia la meglio nella competizione per l’importazione di gas azerbaigiano.

Gazprom ha anche annunciato che il 7 dicembre saranno ufficialmente avviati i lavori per la costruzione della tratta sottomarina del South Stream, con una portata annua di circa 60 Gmc. Il costo di questa prima sezione dovrebbe essere di almeno 10 miliardi di euro, mentre il collegamento terrestre tra le coste bulgare e l’Austria dovrebbe costare 6 miliardi di euro, per un totale di 16 miliardi di euro, senza considerare la parte sul territorio russo.

Nonostante l’annuncio, restano forti dubbi soprattutto sul fatto che l’infrastruttura possa diventare operativa nel corso del decennio, anche a fronte delle deboli prospettive di recupero della domanda europea di gas naturale.

 

South Stream, avanti tutta!

South StreamGli accordi per il South Stream si moltiplicano, gli ultimi in ordine di tempo con la Serbia (29/10) e con l’Ungheria (31/10). Il pressing russo punta ad avviare le attività alle fine del 2012, per essere nel giro di qualche anno operativo, sancendo la definitiva marginalizzazione ucraina.

Sono sempre stato scettico sui tempi dichiarati del South Stream, se non in assoluto sulla sua fattibilità. E continuerò a non crederci davvero finché le condotte non saranno sul fondo del Mar Nero. Però viva viva il South Stream.

Il perché? I nemici dei miei nemici sono miei amici. Con South Stream fatto – o presunto tale – Nabucco sarebbe finalmente, definitivamente morto. E il gas azerbaigiano potrebbe comodamente prendere la via dell’Italia, attraverso il TAP, contribuendo a diversificare il nostro approvvigionamento (e magari forse anche ad aumentare la concorrenzialità del nostro mercato).

Bluff o non bluff, non ci resta che tifare South Stream. Magari rumorosamente.

 

Il mercato del gas turco

Hasan Özkoç - Turkish Natural Gas Market RegulationSegnalo le slides un’interessantissa presentazione dal titolo “Turkish Natural Gas Market Regulation“, fatta a marzo presso la Florence School of Regulation. L’autore è di Hasan Özkoç, addetto al settore energetico della delegazione dell’Unione Europea in Turchia.

La presentazione comprende una parte iniziale di introduzione al mercato del gas turco, molto ricca di dati aggiornati, tra cui anche la cronologia degli accordi di fornitura, e di cartine. Nel complesso, molto utile per chi volesse farsi un’idea della realtà turca (un mercato delle dimensioni di quello francese).

La seconda parte è invece un po’ più per addetti ai lavori ed è dedicata all’analisi della regolazione del mercato turco.