Shah Deniz: si valutano i progetti

Shah Deniz consortium starts evaluation of gas transportation offersI membri del consorzio di Shah Deniz hanno comunicato di aver iniziato il processo finale di valutazione dei due progetti finalisti per il trasporto del gas azerbaigiano in UE, TAP e Nabucco West.

La decisione è attesa per il mese di giugno, mentre già da fine aprile dovranno essere rese legamente vincolanti le offerte di trasporto formulate dai due consorzi.

La valutazione prevede otto criteri: potenzialità commerciali, potenzialità di consegna tempestiva e completa (deliverability) del progetto e del piano finanziario, disegno ingegneristico, trasparenza, operabilità, scalabilità e considerazioni politiche. Queste ultime, in particolare, potrebbero fare la differenza a favore di uno dei due progetti.

Nel mese di maggio sono invece attese le offerte di acquisto da parte degli operatori europei: data la necessità di garantire un mercato finale al progetto in congiuntura incerta come quella attuale, questo è destinato a essere determinante per tutto il processo di scelta.

 

TAP: parere favorevole per l’esenzione

Trans Adriatic Pipeline (TAP)Il gasdotto TAP ha ottenuto il parere favorevole preliminare alla richiesta di esenzione dell’accesso a terze parti. A esprimerlo è stata l’Autorità per l’energia, congiuntamente ai regolatori greco (RAE) e albanese (ERE),

Si tratta di un importantissimo passo avanti per il gasdotto in vista della competizione col gasdotto Nabucco West per aggiudicarsi il ruolo di ultimo tratto dell’infrastruttura di esportazione del gas azerbaigiano nell’UE. Una decisione in merito è attesa entro giugno.

Interessante notare come l’Autorità citi tra i fattori rilevanti, oltre a contributo positivo del TAP in termini di sicurezza degli approvvigionamenti e di diversificazione delle fonti, anche la possibilità di accedere ai mercati balcanici sfruttando la capacità del gasdotto in controflusso.

Lo status legale del Caspio

The legal status of the Caspian Sea - Federico Formentini and Tommaso MilaniLa dissoluzione dell’Unione Sovietica ha cambiato gli equilibri politici nella regione del Caspio, trasformando un poco formalizzato modus vivendi tra una superpotenza e una potenza regionale in una complessa questioni multilaterale tra 5 Stati con interessi divergenti.

Federico Formentini e Tommaso Milani propongono un’interessante ricostruzione storica della questione in un agile paper dal titolo The legal status of the Caspian Sea. History of the treaties between the riparian States, appena pubblicato da ECESA.

 

Turchia: torna il gas azerbaigiano

Le infrastrutture turche di trasporto del gas e i luoghi degli attacchiI flussi di gas azerbaigiano verso la Turchia sono ripresi regolarmente ieri (10 ottobre), a sei giorni di distanza dalla completa interruzione del gasdotto sul suolo turco che riceve il metano dal South Causcasu Pipeline (Agi, Today.az).

A causare l’interruzione è stato un attentato compiuto dai terroristi curdi, molto attivi nell’area.

Resta invece fuori servizio il gasdotto Eastern Anatolia proveniente dall’Iran e oggetto di un altro attentato nei giorni scorsi.

Turchia: gasdotti nel mirino

Le infrastrutture turche di trasporto del gas e i luoghi degli attacchiI terroristi curdi stanno colpendo duramente le infrastrutture di trasporto del gas naturale in Turchia. Il 4 ottobre scorso un’esplosione ha danneggiato il gasdotto BTE, prosecuzione turca del South Caucasus Pipeline, l’infrastruttura che trasporta il gas azerbaigiano dal Caspio fino al confine tra la Georgia e la Turchia. L’attacco è avvenuto nel distretto di Sarikamis, nella provincia di Kars (Turchia orientale). Tutti flussi di gas provenienti dall’Azerbaigian sono stati interrotti, almeno fino a domenica prossima (AzerNews, Fox, Interfax).

Questa mattina (lunedì 8) i terroristi curdi hanno portato un secondo grave attacco alle infrastrutture turche, facendo saltare il gasdotto di importazione del gas iraniano (Eastern Anatolia), poco dopo l’ingresso dell’infrastruttura nel territorio turco, nei pressi di Dogubayazit, nella provincia di Agri (AzerNews, Reuters). L’entità del danno e la tempistica del ritorno in attività non sono ancora stati comunicati da BOTAS, la società pubblica che gestisce le infrastrutture.

La Turchia ha consumi annui di gas pari a circa 45 Gmc, totalmente importati: questo rende i gasdotti internazionali un elemento cruciale della sicurezza energetica turca. Dall’Azerbiaigian giungono ogni anno 6,5 Gmc, mentre dall’Iran ne provengono circa 9: complessivamente, gli attacchi hanno causato un’interruzione dei flussi pari a un terzo dei consumi turchi.

Il resto delle forniture proviene dalla Federazione Russa (23 Gmc) attraverso il gasdotto Blue Stream e attraverso un gasdotto minore proveniente dalla Bulgaria. Infine, circa 6,5 Gmc all’anno arrivano in Turchia via GNL.

I rischi per la sicurezza energetica turca sono amplificati dal peso del gas naturale nel paniere energetico (35%) e dalla scarsa capacità di stoccaggio disponibile (due soli campi, Kuzey Marmara e Değirmenköy, per un totale di 2,7 Gmc).

Gli attentati rappresentano dunque colpo per la Turchia: sebbene non ci siano immediati problemi di approvvigionamento, gli attacchi mettono in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture turche in un momento di particolare tensione, anche a causa della crisi siriana.

Sebbene le infrastrutture rimanenti siano quelle più difficilmente attaccabili da parte dei terroristi, sia per posizione geografica sia per livello di sorveglianza, il successo di un nuovo attacco avrebbe conseguenze gravi per l’economia turca.

 

TAP torna in pista: accordo con BP, SOCAR e Total

TAPTAP resta in pista nella competizione per il tratto finale del Corridoio meridionale. Con un comunicato ufficiale, TAP annuncia l’accordo raggiunto con i principali membri del consorzio Shah Deniz II: BP, SOCAR e Total (Statoil è presente già nell’azionariato di TAP).

Secondo l’accordo, i membri si sono impegnati a finanziare alcuni lavori (non specificati) nel periodo che precede la scelta definitiva del tracciato (TAP o Nabucco West), attesa per il 2013.

L’aspetto più significitivo dell’accordo riguarda tuttavia un’opzione per gli azionisti del Consorzio Shah Deniz di rilevare il 50% dell’azionariato di TAP.

Gli accordi annunciati oggi rappresentano un importante passo avanti per la realizzazione del gasdotto, che con la prospettiva di allargamento del suo azionariato ai produttori si pone in una posizione di vantaggio rispetto al Nabucco West. Per le imprese impegnate nell’upstream, la prospettiva di controllare il midstream e accedere direttamente ai mercati finali rappresenta infatti un’occasione commerciale interessante.

Gli accordi di oggi sono anche un’implicita risposta alle affermazioni del ministro per l’energia azerbaigiano, Natik Aliyev, che a luglio aveva apertamente sostenuto la superiorità del Nabucco West. Tra i firmatari degli accordi, infatti, risulta anche SOCAR, l’azienda di Stato azerbaigiana.

Aggiornamento: secondo quanto riportato da Staffetta Quotidiana, c’è una seconda buona notizia per il TAP: Claudio De Vincenti, sottosegretario al MSE, ha firmato un’intesa sul sostegno al gasdotto con  Makis Papageorgiou, rappresentate del govero greco.