CDP – Sicurezza energetica: quali prospettive oltre l’emergenza?

Segnaliamo uno studio predisposto da Cassa Depositi e Prestiti dal titolo “Sicurezza energetica: quali prospettive oltre l’emergenza?“, che analizza il sistema energetico nazionale, con particolare riferimento al ruolo del gas naturale, e individua le eventuali alternative percorribili per sostituire le importazioni dalla Russia.

Rigassificatori e situazione del mercato globale del GNL

Il trasporto del gas naturale via metaniera sotto forma di GNL è un’opzione per la diversificazione degli approvvigionamenti europei e italiani che sta conoscendo, in questi mesi, particolare popolarità in risposta alla crisi in Ucraina e all’obiettivo di fare a meno del gas russo.

Sul punto e sulle diverse opzioni per portare da 3 a 4-5 i rigassificatori italiani entro la fine del 2023, segnaliamo un interessante articolo di recap de La Stampa dal titolo Caro energia, corsa contro il tempo per i nuovi gassificatori italiani: ma c’è la concorrenza della Germania.

Per chi volesse farsi un’idea dettagliata e numeri alla mano sul mercato globale del GNL e sulle infrastrutture esistenti, si rimanda ai due principali report annuali di settore: GIIGNL Annual Report 2021 e IGU 2021 World LNG Report.

Le incognite sul futuro dell’offerta di gas

La diversificazione dell’approvvigionamento di gas europeo rispetto alle forniture russe può essere attuata, inevitabilmente, solo facendo ricorso a una pluralità di produttori e di canali di approvvigionamento, con tempistiche diverse.

Tralasciando per un momento la questione dello sviluppo infrastrutturale necessario a garantire che i flussi di gas possano entrare sulla rete europea e raggiungere tutti i centri di consumo, resta il problema che i produttori siano effettivamente in grado, soprattutto in tempi rapidi, di mettere a disposizione nuova produzione, che peraltro – come insegna il caso australiano – deve anche fare i conti con la possibile competizione tra consumi interni dei Paesi produttori ed esportazioni.

Che si tratti di Norvegia, Algeria, Egitto, Libia, tutti gli attuali fornitori dell’UE daranno il loro contributo, ma l’entità, la tempistica e le modalità di finanziamento (la variabile indipendente più delicata) con cui ciò avverrà sono tutte da definire. Ad aggiungere ulteriore complicazione, resta da capire quanto le interlocuzioni coi diversi Paesi esportatori avverranno con i singoli Paesi UE e quanto, invece, direttamente con la Commissione, forte di un eventuale mandato unico.

FEEM – Crisi russo-ucraina: analisi di scenario per il sistema elettrico italiano

I flussi di gas dalla Russia, importanti per soddisfare il fabbisogno industriale e residenziale, hanno probabilmente il proprio utilizzo più importate, in Italia, nella generazione elettrica.

Alla questione fondamentale delle conseguenze di un eventuale blocco dell’import è dedicato un paper della FEEM dal titolo Crisi russo-ucraina: analisi di scenario per il sistema elettrico italiano. In estrema sintesi, in base alla simulazione il sistema elettrico nazionale sarebbe in grado di mantenersi stabile fino alla fine dell’inverno prossimo anche senza gas russo, sebbene a fronte di un aggravio di costi e di una probabile indisponibilità di gas per soddisfare tutta la domanda industriale e residenziale.

Le 20 compagnie petrolifere più performanti al mondo – 2021

Platts (ora nota come S&P Global Commodity) ha pubblicato l’edizione 2021 del Top 250 Global Energy Ranking. Si tratta di una classifica delle società energetiche che include operatori oil&gas, utilities, raffinatori, produttori di carbone, provenienti dalle tre macroregioni del mercato globale: Americhe, Europa-Africa-Medio Oriente, Asia.

La classifica è basata su quattro metriche (attivi patrimoniali, ricavi, profitti, ritorno sul capitale investito), secondo una metodologia specifica di Platts.

Qui sotto è riportata la classifica delle società a cui comunemente si pensa parlando di compagnie petrolifere (tecnicamente, “integrated oil&gas”):

S&P Global Commodity Insights Top 250 Global Energy Company Rankings - Integrated oil&gas companies (2021)

Il piano della Commissione per ridurre le importazioni di gas dalla Russia

La Commissione europea ha pubblicato l’8 marzo scorso una comunicazione dal titolo REPowerEU: azione europea comune per un’energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili, che mira ad accelerare la decarbonizzazione dell’economia europea, a cominciare dalla riduzione di addirittura due terzi delle importazioni di gas dalla Russia entro la fine del 2022.

A pesare sulle prospettive di fattibilità del progetto, a parte il fatto che il gas russo ha un costo di produzione decisamente inferiore a qualunque altra fonte di importazione disponibile, vi sono diversi fattori.

Sulla questione fa il punto uno studio dell’Oxford Institute for Energy Studies, The EU plan to reduce Russian gas imports by two-thirds by the end of 2022: Practical realities and implications, che indica tra i principali problemi del piano europeo l’effettiva disponibilità di volumi di GNL (che andrebbero reindirizzati dai mercati asiatici), la capacità degli altri fornitori via tubo dell’Europa di sostenere per tutta l’estate livelli produttivi nettamente superiori alle previsioni, nonché la concreta disponibilità di margini di flessibilità sul lato della domanda.

Aggiornamento: sulla questione, si segnala anche il post di RIE Energia dal titolo Le risposte energetiche alla crisi ucraina e lo spettro delle emissioni, firmato da Alberto Clô, che nell’analizzare la situazione conclude notando come emerga “un quadro generale in cui non si riuscirà sostanzialmente a liberarci in tempi brevi dal gas russo, mentre continueranno ad aumentare emissioni e prezzi dell’energia“.