Gazprom sempre più vicina a Depa

DEPAGazprom sarebbe sempre più vicina a rilevare Depa (Δημόσια Επιχείρηση Παροχής Αερίου), la società integrata greca di trasporto (tramite Desfa) e distribuzione  del gas naturale in fase di privatizzazione.

Dopo che il governo greco ha infatti accettato le richieste russe,  l’accordo per la cifra di 900 milioni di euro è sempre più vicino (Reuters).

Da un lato Gazprom ha superato di parecchio la seconda offerta in campo per tutta Depa, fatta dal consorzio ellenico M&M, composto da Motor Oil e Mytilineos (550 milioni di euro).

Dall’altro, il governo greco ha ridotto l’anticipo richiesto (dal 20 al 10%), ne ha garantito la restituzione nel caso la Commissione europea blocchi l’operazione (approfondimento) e ha infine garantito la copertura totale per 180 milioni di crediti di Depa (se non saranno recuperati per la fine del 2015).

L’accordo definitivo non è tuttavia ancora stato raggiunto e l’agenzia delle privatizzazioni greca (Hradf) ha fatto slittare la scandeza per le offerte, prevista inizialmente per il 29 maggio. Resta infatti ancora aperta la partita per la vendita separata di Desfa, la sussidiaria di Depa per il trasporto, a cui è sono interessate la compagnia di Stato azerbaigiana Socar e la compagnia russa privata (ma molto vicina a Gazprom) Sintez.

Grecia: Gazprom contro Socar per DEPA

DEPAIl governo greco è alle prese con un ambizioso piano di privatizzazioni, nel tentativo di ridurre l’indebitamento e rilanciare l’economia.

Una delle aziende sul mercato è Depa (Δημόσια Επιχείρηση Παροχής Αερίου), la società integrata di trasporto (tramite DESFA), vendita all’ingrosso e distribuzione  del gas naturale.

A contendersi Depa sono principalmente due società statali di Paesi produttori, intenzionate a rafforzare la propria posizione nel trasporto e nella distribuzione all’interno dell’UE.

La prima è la russa Gazprom, che secondo quanto riportato dal Sole24Ore sarebbe «a un passo dal gas greco» (anche se poi in vero si tratterebbe più di tubi che di gas…). Il rischio è che la Commissione tenti di bloccare gli investimenti russi nel quadro più ampio della sua guerra all’azienda russa (secondo il Sole, ci sarebbe anche un piano B russo che prevederebbe il coinvolgimento di capitali privati).

L’altro concorrente è l’azerbaigiana Socar, alla ricerca di opportunità di investimento e – allo stesso tempo – di un rafforzamento sul controllo delle proprie esportazioni future verso l’UE. Il governo azerbaigiano ha già sperimentato l’anno scorso questo tipo di operazione, con il coinvolgimento diretto nel capitale del TANAP, il gasdotto che trasporta il gas del Caspio atttaverso la Turchia.

Per una volta, gli interessi italiani e quelli russi si trovano a divergere: la Grecia è infatti uno dei Paesi di transito del TAP, il gasdotto che porterebbe il gas azerbaigiano dal confine turco fino all’Italia. Un consolidamento della presenza di Socar in Grecia sarebbe il preludio della scelta di costruire il TAP anziché l’alternativa diretta dalla Turchia all’Austria (Nabucco West).

La decisione, su Depa e sul TAP, è prevista per l’estate.

Metaniere: armatori greci in espansione

Gas: armatori greci primi in ordinativi di nuove metaniereFinalmente una buona notizia dalla Grecia. In un settore il Paese conferma infatti la propria posizione di primo piano a livello mondiale: la navigazione mercantile. Non solo le navi degli armatori greci costituiscono stabilmente la seconda flotta al mondo, ma le compagnie elleniche stanno investendo massicciamente per conquistare il mercato delle metaniere.

Secondo quanto riportato da Ansa, da un recente rapporto dell’agenzia di assicurazione marittima Clarkson emerge che gli armatori greci sarebbero i primi al mondo per ordinativi di metaniere. Otto compagnie greche hanno infatti ordinato un totale di 38 navi, pari alla metà di tutti gli ordinativi mondiali, con una spesa prevista di 7,4 miliardi di dollari.

Attualmente, le metaniere in servizio sono 434 e l’ondata di nuovi ordini (82 in tutto) lascia prevedere che le recenti scoperte in Africa e in Australia siano destinate ad avere un impatto rilevante sulla geografia dei commerci internazionali. Le quotazioni attese dei noli per inizio 2013 sono pari a 150.000 dollari al giorno ed è probabile che nel corso del decennio l’aumento di domanda di GNL a livello mondiale spinga verso l’alto le tariffe.

Gli otto gruppi che hanno investito in metaniere sono Angelicoussis (11 navi ordinate, 5 navi in attività), GasLog (8 ordinate), Dynagas (7 ordinate, 3 in attività), Cardiff Marine (4 ordinate), Thenamaris (3 ordinate), Alpha Tankers (2 ordinate), Gas Almi (2 ordinate) e  Tsakos Energy Navigation (1 ordinata, 1 opzionata).