Shah Deniz: si valutano i progetti

Shah Deniz consortium starts evaluation of gas transportation offersI membri del consorzio di Shah Deniz hanno comunicato di aver iniziato il processo finale di valutazione dei due progetti finalisti per il trasporto del gas azerbaigiano in UE, TAP e Nabucco West.

La decisione è attesa per il mese di giugno, mentre già da fine aprile dovranno essere rese legamente vincolanti le offerte di trasporto formulate dai due consorzi.

La valutazione prevede otto criteri: potenzialità commerciali, potenzialità di consegna tempestiva e completa (deliverability) del progetto e del piano finanziario, disegno ingegneristico, trasparenza, operabilità, scalabilità e considerazioni politiche. Queste ultime, in particolare, potrebbero fare la differenza a favore di uno dei due progetti.

Nel mese di maggio sono invece attese le offerte di acquisto da parte degli operatori europei: data la necessità di garantire un mercato finale al progetto in congiuntura incerta come quella attuale, questo è destinato a essere determinante per tutto il processo di scelta.

 

Passo avanti del Nabucco

oint declaration of Nabucco Shareholders, NIC, Potencial Investors and Shah Deniz Consortium dated 10 January 2013I soci del consorzio di Shah Deniz (BP, Statoil, Socar, Total, Lukoil, Nico, Tpao) hanno raggiunto un accordo con il consorzio Nabucco, in base al quale co-finanzieranno i costi di sviluppo del gasdotto fino alla decisione finale sul tracciato, attesa nel corso del 2013. In cambio, i membri di Shah Deniz hanno acquisito un’opzione per rilevare il 50% delle quote del Nabucco, in proporzione alla quota nel consorzio di produzione.

Si tratta di un accordo che non copre la realizzazione vera e propria del gasdotto e lascia aperta la decisione finale. Un accordo analogo era stato in infatti firmato ad agosto 2012 con il consorzio Tap.

Un elemento di possibile criticità dell’accordo di ieri è che, in caso di realizzazione del Nabucco e di esercizio dell’opzione, il 5% del Nabucco passerà agli iraniani di Nico, che possiede il 10% di Shah Deniz. Nico (Naftiran Intertrade Company), creata nell’isola di Jersey ma che da un decennio ha trasferito le proprie attività in Svizzera, è una società controllata dalla National Iranian Oil Company, a sua volta di proprietà del Ministero del petrolio della Repubblica Islamica.

Se il sistema di controllate e sussidiare permette di rendere l’operazione legale, restano forti dubbi sull’opportunità politica dell’operazione, in un momento in cui agli operatori petroliferi sono imposti costi e limiti operativi a causa delle sanzioni europee all’Iran.

Nabucco/TAP, campanello d’allarme

Shah Deniz, composizione percentuale del consorzio (2012)Secondo quanto riportato da AzerNews e Reuters, i membri del consorzio di Shah Deniz si sarebbero prossimi a rilevare il 50% del Nabucco West.

A dichiararlo è stato Mikhail Andonov, ad della bulgara BEH, uno dei soci di Nabucco, che ha anche aggiunto che l’accordo potrebbe già chiudersi nella riunione degli azionisti di Nabucco del 10 gennaio prossimo.

Se confermata, l’operazione rappresenterebbe di fatto una scelta definitiva per il percorso di importazione del gas azerbaigiano, che arriverebbe in Austria anziché in Italia, affossando il TAP e danneggiando la nostra sicurezza energetica.

La competizione tra gasdotti è sia economica, sia politica. Sul primo aspetto c’è poco da fare, ma sul secondo scontiamo anni di scelte sbagliate (appoggiare un progetto perdente come l’ITGI) e azione internazionale del governo debole e frammentata (tanto per cambiare).

Visto che la scelta è ancora da fare – molte dichiarazioni sono pura tattica -speriamo che Passera e Terzi si diano da fare anche durante le vacanze.

RWE in uscita dal Nabucco

RWE set to quit Nabucco gas pipelineLe prospettive del progetto Nabucco diventano sempre più difficili. Secondo quanto riportato da FT, RWE starebbe cercando di liberarsi della propria quota del gasdotto (16,7%), cedendola all’austriaca OMV.

L’azienda tedesca è finanziariamente provata dalla decisione tedesca di uscire dal nucleare e il progetto Nabucco apparirebbe troppo oneroso e incerto per il nuovo ad, Peter Terium.

Se confermata, l’uscita di RWE da Nabucco rappresenterebbe un ulteriore segno di debolezza per il progetto e rafforzerebbe ulteriorimente la posizione di TAP nella competizione per il gas azerbaigiano.

South Stream, avanti tutta!

South StreamGli accordi per il South Stream si moltiplicano, gli ultimi in ordine di tempo con la Serbia (29/10) e con l’Ungheria (31/10). Il pressing russo punta ad avviare le attività alle fine del 2012, per essere nel giro di qualche anno operativo, sancendo la definitiva marginalizzazione ucraina.

Sono sempre stato scettico sui tempi dichiarati del South Stream, se non in assoluto sulla sua fattibilità. E continuerò a non crederci davvero finché le condotte non saranno sul fondo del Mar Nero. Però viva viva il South Stream.

Il perché? I nemici dei miei nemici sono miei amici. Con South Stream fatto – o presunto tale – Nabucco sarebbe finalmente, definitivamente morto. E il gas azerbaigiano potrebbe comodamente prendere la via dell’Italia, attraverso il TAP, contribuendo a diversificare il nostro approvvigionamento (e magari forse anche ad aumentare la concorrenzialità del nostro mercato).

Bluff o non bluff, non ci resta che tifare South Stream. Magari rumorosamente.

 

Gas azerbaigiano: pessime notizie per l’Italia

Sole24Ore - Gas azero più lontano dall'ItaliaSecondo quanto riportato dal Sole24Ore e da Agi, il ministro dell’Energia azero, Natik Aliyev, avrebbe affermato: «Ritengo che Nabucco Ovest sia il migliore, sotto tutti gli aspetti. È stato disegnato per avere un diametro superiore e quindi una capacità di trasporto superiore. È voluto e sostenuto dalla Ue. Ha la capacità di rifornire il mercato del Sud-Est europeo e dell’Europa centrale. Un mercato più affidabile. Nabucco Ovest ha più chance di vincere».

Se alle parole seguiranno i fatti, ossia se Socar appoggiasse effettivamente il Nabucco West ai danni del TAP, si tratterebbe di una svolta lungo il corridoio sud. Tutta ai danni dell’Italia, che sconta anche l’intempestivo prolungarsi dell’appoggi a ITGI da parte del governo. In ogni caso, potrebbe trattarsi di una dichiarazione nel quadro più ampio delle negoziazioni sugli accordi economici collaterali alla realizzazione del gasdotto tra i Paesi coinvolti nelle diverse ipotesi di tracciato e potrebbe dunque non essere seguita da una decisione definitiva.

Una nota alle parole di Natik Aliyev: dalle dichiarazioni dei mesi passati, il Nabucco West sarebbe progettato per trasportare 10 Gmc, esattamente come il TAP (anzi, il TAP ha nel progetto un’opzione di raddoppio a prezzi contenuti).

Una nota all’articolo di Roberto Bongiorni sul Sole24Ore: 10 Gmc non consentirebbero di «affrancarsi dalla dipendenza da Algeria e Russia», da cui l’Italia nel 2011 ha importato rispettivamente 21 e 26 Gmc.

Aggiornamento: la notizia battuta da Reuters.