IEA – Global Energy Review 2020

IEA - Global Energy Review 2020L’International Energy Agency ha pubblicato l’edizione 2020 del Global Energy Review, che fa il punto sull’impatto del Covid-19 sulla domanda di energia globale.

Tra le previsioni dell’Agenzia più significative per l’anno in corso, quelle relative alla contrazione della domanda su base annua:

  • per quanto riguarda le fonti primarie, -9% per il petrolio (ossia, 9 Mbbl/g, poco meno dell’intera produzione saudita, o di quella di Iran, Iraq e Kuwait messi insieme) e -8% per il carbone;

  • per quanto riguarda i vettori, -5% per l’elettricità (con effetti quasi nulli sull’offerta sussidiata di rinnovabili, ma con pesanti ripercussioni su fossili e nucleare).

Eni – World Oil, Gas and Renewables Review 2018

Eni - World Oil, Gas and Renewables Review 2018Eni ha recentemente pubblicato la versione 2018 del proprio report annuale, la World Oil, Gas and Renewables Review. L’annuario è diviso in due volumi:

  • volume 1 (World Oil Review): raccoglie i dati relativi a riserve, produzioni, consumi, import/export e prezzi del petrolio, con un focus particolare sulla qualità dei greggi e sulle attività di raffinazione;
  • volume 2 (World Gas and Renewables Review): raccoglie i dati relativi a gas naturale, biocombustibili e nuove fonti energetiche rinnovabili (eolico e solare).



La geopolitica delle rinnovabili

The Geopolitics of Renewable EnergySegnaliamo uno studio congiunto di Meghan O’Sullivan (Harvard), Indra Overland (NUPI) e David Sandalow (Columbia) dedicato ai risvolti geopolitici della diffusione delle fonti rinnovabili.

Gli autori evidenziano, in particolare, sette meccanismi attraverso cui le rinnovabili possono influenzare la geopolitica:

  • approvvigionamento di nuove materie prime, fondamentali per le nuove tecnologie energetiche (come litio, cobalto, indio), la cui diffusione geografica e i cui processi produttivi sono profondamente diversi da quelli delle materie prime energetiche tradizionali;
  • nuova “maledizione delle risorseper i Paesi esportatori delle materie prime indispensabili per le nuove tecnologie energetiche;
  • riduzione della domanda di petrolio e gas, con un impatto diretto sui Paesi produttori e sulle loro prospettive di sviluppo;
  • struttura delle reti elettriche, che per rispondere ai nuovi tipi di generazione dovranno essere adeguate, con profonde implicazioni anche sul piano internazionale;
  • riduzione del cambiamento climatico e delle sue conseguenze, anche in termini di instabilità regionali indotte da fattori climatici;
  • accesso energetico e riduzione della povertà energetica, grazie alla diffusione della generazione distribuita a basso costo;
  • rapporto tra tecnologia e finanza, basato sulla digitalizzazione e sulle potenzialità di strumenti di mercato avanzati per rendere più rapida ed efficiente la diffusione delle rinnovabili, determinando anche un significativo vantaggio competitivo per i Paesi che si muoveranno per primi.



MiSE – Aperta la consultazione pubblica sulla SEN

MiSE - Aperta la consultazione pubblica sulla SEN2017Segnaliamo che il Ministero dello sviluppo economico ha pubblicato questa mattina il documento di consultazione per la versione 2017 della Strategia energetica nazionale (elaborata in collaborazione con il Ministero dell’ambiente), a cui tutti gli interessati avranno un mese di tempo per rispondere con eventuali osservazioni.



Sussidi alle rinnovabili: una prima valutazione ex-post

A comprehensive ex‐post assessment of the Italian RES policy: deployment, jobs,   value added and import leakages - IEFESegnalo un interessante studio realizzato da Mattia Cai, Niccolò Cusumano, Arturo Lorenzoni e Federico Pontoni per IEFE, dal titolo A comprehensive ex‐post assessment of the Italian RES policy: deployment, jobs,  value added and import leakages.

Nel complesso, occorre premettere, le politiche di sussidio hanno consentito di raggiungere in anticipo – complice la crisi – livelli di penetrazione nel paniere energetico in linea con gli obiettivi UE al 2020, grazie all’erogazione di incentivi nell’ordine di grandezza dei 10 miliardi di euro all’anno.

Figure 1: Evolution of RES installed capacity in Italy

Figure 2 annual cost of incentives 2008-2018

Al di là dell’impatto sul paniere energetico, l’avvio delle politiche di sostegno alle rinnovabili è stato nondimeno accompagnato da stime di impatto (industriale, commerciale, occupazionale) molto, molto ottimistiche. Gli autori propongono una prima analisi ex-post, dati alla mano, dell’impatto dei sussidi introdotti in Italia negli ultimi decenni.

Senza sorprese per chi ha seguito il fenomeno in questi anni, ne emerge un quadro molto diverso dalle aspettative ufficiali: la maggior parte dei posti di lavoro creati appartengono al settore dei servizi e non a quello industriale e il valore aggiunto è stato molto inferiore alle previsioni a causa del saldo pesantemente negativo nel commercio con l’estero di componentistica.

Figure 3 – Demand for goods and services resulting by CIM phase of new RES plants (2011 prices)



SLIDES – Energia e geopolitica: il ruolo delle rinnovabili

Energia e geopolitica: il ruolo delle rinnovabiliSono disponibili qui le slides relative al mio intervento «Energia e geopolitica: il ruolo delle rinnovabili», tenuta lunedì 12 ottobre a Firenze presso il Fondazione Cesifin Alberto Predieri, nell’ambito del dibattito Fonti energetiche rinnovabili: verso una politica energetica integrata.

L’intervento partiva dalla considerazione che parliamo di geopolitica dell’energia perché c’è una interdipendenza economicamente molto significativa tra importatori ed esportatori di fonti fossili. Il gas e il carbone sono importanti, ma in termini di controvalore il petrolio è dominante.

Geopolitica ed economia: il controvalore delle importazioni fossili (al loro delle esportazioni)

Se si guarda alle rinnovabili, nell’ultimo decennio si sono dimostrate un’alternativa concreta nel settore della generazione elettrica, pur dipendendo ancora in larga misura dai sussidi. Nella generazione le rinnovabili hanno così iniziato a competere con le centrali termoelettriche a carbone e gas, come apparso evidente in Europa.

Questa competizione non ha tuttavia toccato il petrolio, che è concentrato soprattutto nel settore dei trasporti. In questo settore, le rinnovabili non hanno invece al momento nessuna reale capacità competitiva: i mezzi elettrici sono limitati dall’assenza di batteria abbastanza potenti, anche trascurando il fatto che l’elettricità è ancora in maggioranza generata da fossili. I biocombustibili sono troppo onerosi e consumano attualmente troppo suolo per essere prodotti in scala sufficiente da sostituire in misura decisiva i derivati del petrolio.

L’impatto geopolitico delle rinnovabili è destinato a restare moderato in Europa e quasi nullo altrove fintanto che queste fonti non saranno in grado di competere in modo credibile nel settore trasporti, sostituendo il petrolio. E salvo salti tecnologici imprevedibili, questa prospettiva sembra ancora piuttosto distante.