SLIDES – I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia

I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e SiriaSono disponibili qui le slides relative alla lezione «I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e Siria», tenuta martedì 20 ottobre presso l’Università degli Studi di Trento, nell’ambito del corso avanzato di diritto dell’Unione Europea «Sanzioni dell’Unione Europea e tutela giurisdizionale».

Le slides ricostruiscono brevemente i casi delle sanzioni imposte all’Iran (1979 e 2011), alla Libia (1992-2003), alla Russia (2014) e alla Siria (2011). Per ogni caso, sono analizzati la rilevanza per i mercati internazionali e per i Paesi sanzionatori, il livello di dipendenza dalle esportazioni energetiche e l’impatto delle sanzioni.

Questa lezione è il seguito della lezione Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali, tenuta il 19 ottobre.

SLIDES – Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali

Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturaliSono disponibili qui le slides relative alla lezione «Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali», tenuta lunedì 19 ottobre presso l’Università degli Studi di Trento, nell’ambito del corso avanzato di diritto dell’Unione Europea «Sanzioni dell’Unione Europea e tutela giurisdizionale».

Le slides si focalizzano sul concetto di sanzione e sui limiti che i decisori politici incontrano nel formulare i regimi sanzionatori. In particolare, data la dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio, le economie occidentali incontrano forti limitazioni sia nella portata delle sanzioni sia nel novero dei Paesi che è possibile sanzionare senza mettere a rischio la sicurezza energetica delle economie industrializzate.

Nondimeno, considerando che la grande maggioranza dei Paesi esportatori dipende dalle rendite derivanti dalle esportazioni ed è dunque molto vulnerabile rispetto a una loro riduzione, i regimi sanzionatori possono in alcuni casi rappresentare un elemento utile nell’ambito di un’azione più ampia.

Questa lezione è stata seguita dalla lezione I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e Siria, tenuta il 20 ottobre.

Sanzioni alla Russia: corsi e ricorsi storici

NYT - Reagan Lifts Sanctions On Sales For Soviet Pipeline; Reports Accord With AlliesSpesso rileggersi i giornali del passato è un esercizio molto utile per capire le dinamiche del presente. Tra i tanti precedenti storici, le sanzioni imposte quest’anno dagli Stati Uniti alla Russia per via delle vicende ucraine ne hanno uno particolarmente interessante: le sanzioni imposte all’Unione Sovietica da Reagan nel 1981, in risposta all’introduzione della legge marziale in Polonia.

Le sanzioni colpivano in primo luogo l’esportazione di tecnologia necessaria all’ampliamento della rete di gasdotti diretti in Europa occidentale. E molta della retorica di allora sulla dipendenza europea dall’impero del male sembra riecheggiare nei giornali di oggi.

Per fare un viaggio nel tempo, suggerisco la lettura di questo articolo del New York Times del 13 Novembre 1982, il giorno in cui le sanzioni all’Unione Sovietica furono ritirate. L’articolo si chiude con questo istruttivo passaggio:

Martin S. Feldstein, the chairman of the President’s Council of Economic Advisers, said the sanctions had ”worked temporarily.” ”I think we have inflicted some pain,” he said, ”but we were also creating some side effects for our allies and ourselves so it was an inefficient way to penalize the Russians. We were hurting the allies and ourselves.”

The pipeline project, which is due to become a major source of Western currency for the Soviet Union by the end of the decade, was never seriously threatened by the sanctions, officials have said, but the sanctions did have the effect of making it more expensive for them.

A futura memoria.