World Energy Outlook 2017

IEA - World Energy Outlook 2017L’Agenzia internazionale per l’energia ha appena pubblicato l’edizione 2017 del World Energy Outlook, la sua pubblicazione di punta. 783 pagine (a pagamento) destinate come sempre a rappresentare il punto di riferimento per il dibattito in tema di energia a livello globale. Disponibile per tutti, anche una sintesi di 17 pagine in italiano.

Quattro i temi chiave di quest’anno:

  • la rapida diffusione, a costi decrescenti, di tecnologie a basse emissioni;
  • la crescente elettrificazione dei consumi;
  • lo spostamento dell’economia cinese verso un modello orientato al terziario e con un paniere energetico più “pulito”;
  • la resilienza del non convenzionale statunitense anche di fronti a prezzi persistentemente bassi.

Tra i grafici più interessanti, sicuramente quello relativo alla variazione dei consumi di energia primaria tra il 2016 e il 2040 (l’immagine non ha bisogno di particolari commenti…):

Variazione della domanda di energia primaria (2016-2040, New Policies Scenario)

WEO2013: il declino europeo

IEA - WEO2013La IEA ha pubblicato oggi il World Energy Outlook 2013. Tanti gli spunti interessanti, ma uno in particolare ci riguarda da vicino: il declino dei consumi attesi europei per i prossimi decenni.

Ricordando che gli scenari e le previsioni ci dicono di più sul presente che sul futuro, è interessante notare quanto le stime IEA relative all’Europa siano più basse rispetto anche solo a quelle di un anno fa. Per l’UE, la domanda energetica totale attesa per il 2020 è più bassa di 64 Mtep (1.614 anziché 1.678) e questo anche se le stime a livello mondiale sono state invece riviste al rialzo di 103 Mtep (15.025 anziché 14.922).

Interessante soprattutto l’impatto sul mercato del gas naturale: i consumi attesi sono ora di 485 Gmc al 2020 e di 527 Gmc al 2030. Il mercato europeo si è perso in un anno tra 40 e 50 Gmc a medio-lungo termine, concentrati soprattutto nella minor domanda elettrica. Con il corollario che in caso di rivisitazione delle politiche ambientali europee, lo scenario potrebbe migliorare sensibilmente.

Date le previsioni di consumi attuali e considerando che la produzione UE è attesa stabile, il risultato è un minor fabbisogno atteso di importazioni. Di conseguenza, la necessità di nuove infrastrutture si sposta più avanti nel tempo. Sì sì, sto parlando (anche) di South Stream.

Per approfondire: il foglio elettronico con il confronto tra i dati delle previsioni vecchie e di quelle nuove.

IEA World Energy Outlook 2012

IEA - World Energy Outlook 2012 Come consueto, la IEA ha pubblicato l’edizione annuale del World Energy Outlook.

Al centro dell’edizione 2012, l’efficienza energetica. Lo scenario di punta proposto quest’anno è infatti quello chiamato “Mondo efficiente” ed è destinato a mettere in evidenza i benefici di strategie di aumento dell’efficienza di tutti i consumi finali, sottolineando il ruolo chiave dei decisori politici.

Sul fronte dei consumi petroliferi, il futuro è sempre più asiatico, soprattutto per l’aumento dei consumi per il trasporto su gomma. Sul lato dell’offerta, occhi puntati sull’Iraq, che se manterrà un minimo di stabilità politica potrà puntare a livelli di produzione quasi sauditi (6 milioni di barili nel 2020 e addirittura 8 nel 2035) e 200 miliardi di dollari all’anno di rendite.

Sul fronte gas, si confermano le attese per il boom asiatico, consumi in ascesa da 130 Gmc nel 2011 a 545 Gmc nel 2035. Bene anche il mercato americano, grazie al non convenzionale. Per l’Europa, stagnazione anche in questo campo: ci vorranno 10 anni prima di tornare ai livelli del 2010. Un segnale molto chiaro circa la (poca) necessità di nuovi grandi investimenti infrastrutturali nel breve periodo (come il South Stream).

A completare il quadro, futuro abbastanza e molto positivo per carbone e rinnovabili, nubi all’orizzonte per il nucleare.

Interessante la riflessione proposta sulla crescente importanza dell’acqua nel settore energetico. Arischio sono soprattutto la produzione di gas da argille e la generazione elettrica in alcune zone degli Stati Uniti e della Cina.