Energy and Politics: Behind the Scenes of the Nabucco-TAP Competition

Nicolò Sartori - Energy and Politics: Behind the Scenes of the Nabucco-TAP CompetitionSegnalo un interessante paper di Nicolò Sartori sul tema del Corridoio merdionale e sulla vittoria di TAP nella competizione con Nabucco West Energy and Politics: Behind the Scenes of the Nabucco-TAP Competition.

Particolarmente convincente una delle considerazioni finali «if the focus moves […] to the specific objectives pursued by the Commission over the last decade, then the final response represents a clear policy failure».

Un fallimento che però è stato anche un successo per l’Italia, a ricordarci (aggiungo io) che non tutte le preferenze delle istituzioni europee sono positive per la sicurezza energetica nazionale.

I consumi di gas tra 20 anni – 2

La Commissione Europea rappresenta il punto di riferimento istituzionale per le statistiche dell’energia e le previsioni a livello di UE. Purtroppo, la divulgazione ufficiale dei numeri lascia molto a desiderare, soprattutto a livello di tempestività.

Sul fronte statistico Eurostat ha fatto in questi anni notevoli progressi, arrivando in alcuni casi a pubblicare dati aggiornati al semestre precedente. Sul fronte delle previsioni, invece, la Commissione ha ancora tanto da lavorare.

La DG Energy mette infatti a disposizione le previsioni sulle tendenze future, ma purtroppo lo fa con tempi biblici. Basti pensare che le stime al 2030 più recenti sono state chiuse nell’estate 2010. Un documento decisamente vecchio: non occorre essere uno specialista per capire che i mercati dell’energia negli ultimi tre anni hanno conosciuto cambiamenti profondi.

In ogni, essendo i dati più recenti ufficialmente disponibili, riporto le previsioni relative alla variazione dei consumi di gas naturale.

UE a 27 - Elaborazione su dati Commissione Europea e Eurogas

Rispetto ai dati IEA, i dati della Commissione sovrastimano l’aumento di domanda fino al 2020, per poi sottostimarlo nel decennio successivo. Nonostante la posizione istituzionale della Commissione, le previsioni IEA – per quanto forse eccessivamente ottimistiche – restano quelle più credibili.

Privatizzazione di Depa: la questione europea

Commissione europeaLa Grecia, in ginocchio per la crisi economica e il severo piano di austerità imposto dalle organizzazioni interazionali, è costretta a fare cassa con un piano di dismissini pubbliche su vasta scala.

Tra le compagnie in vendita c’è Depa, la società che gestiste il trasporto del gas naturale (tramite Desfa) ed è attiva nella vendita all’ingrosso e nella distribuzione.

Fin da quando l’operazione è stata annunciata, l’agenzia per le privatizzazioni greca (Hradf) ha trovato un poteziale acquirente con tanta liquidità e una consolidata esperienza nel settore. Benissimo? Macché! Perché l’acquirente è sulla lista nera della Commissione: si tratta di Gazprom.

L’azienda russa non solo è oggetto di un’indagine della Commissione per presunte limitazioni al mercato in Europa orientale, ma è anche un operatore verticalmente integrato (per eccellenza, peraltro). E qui le valutazioni politiche la fanno da padrona.

Il considerando 22 della direttiva sul gas del terzo pacchetto energia (2009/73/CE) prevede che

Persone di paesi terzi dovrebbero pertanto essere autorizzate a controllare un sistema di trasporto o un gestore del sistema di trasporto soltanto se soddisfano i requisiti di separazione effettiva che si applicano all’interno della Comunità.

Sembrerebbe una previsione abbastanza restrittiva (qualcuno è arrivato a chiamarla senza tante perifrasi «clausola anti-Gazprom»). La previsione è rafforzata dall’articolo 11 (Certificazione in relazione ai paesi terzi), che prevede che, in caso di acquisizione di un sistema di trasporto di un soggetto non-UE, l’autorità nazionale decida se il soggetto rispetti le disposizioni in materia di unbundling e che «il rilascio della certificazione non metterà a rischio la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dello Stato membro e della Comunità».

La decisione deve essere notificata alla Commissione, che a sua volta esprime un parere non vincolante. Considerando che in caso di acquisizione di Depa da parte di Gazprom è facile immaginare che l’autorità di regolazione dell’energia (Ρυθμιστική Αρχή Ενέργειας) decida favorevolmente, la partita si sposterebbe a Bruxelles.

Un parere sfavorevole della Commissione avrebbe ampio fondamento legale, ma sarebbe molto difficile da giustificare politicamente: imporre al governo greco un’austerità recessiva e un piano di dismissioni forzate anziché un salvataggio più morbido ha già fatto danni alla popolarità e alla legittimità delle istituzioni europee.

Opporsi a una privatizzazione (imposta) che per Atene vale 900 milioni di euro metterebbe la Commissione in una posizione particolarmente difficile. Alla luce di questo, si capisce lo slittamento dei termini per le offerte per Depa, anche se entro il mese di giugno è probabile che la partita si chiuda, magari con l’intervento di Socar, l’operatore di stato azerbaigiano, interessato alla sola Desfa.

ps: sulla questione della compatibilità di quanto previsto per i paesi terzi nella direttiva 2009/73/CE con il regime WTO, segnalo questo interessante paper.

Gazprom sempre più vicina a Depa

DEPAGazprom sarebbe sempre più vicina a rilevare Depa (Δημόσια Επιχείρηση Παροχής Αερίου), la società integrata greca di trasporto (tramite Desfa) e distribuzione  del gas naturale in fase di privatizzazione.

Dopo che il governo greco ha infatti accettato le richieste russe,  l’accordo per la cifra di 900 milioni di euro è sempre più vicino (Reuters).

Da un lato Gazprom ha superato di parecchio la seconda offerta in campo per tutta Depa, fatta dal consorzio ellenico M&M, composto da Motor Oil e Mytilineos (550 milioni di euro).

Dall’altro, il governo greco ha ridotto l’anticipo richiesto (dal 20 al 10%), ne ha garantito la restituzione nel caso la Commissione europea blocchi l’operazione (approfondimento) e ha infine garantito la copertura totale per 180 milioni di crediti di Depa (se non saranno recuperati per la fine del 2015).

L’accordo definitivo non è tuttavia ancora stato raggiunto e l’agenzia delle privatizzazioni greca (Hradf) ha fatto slittare la scandeza per le offerte, prevista inizialmente per il 29 maggio. Resta infatti ancora aperta la partita per la vendita separata di Desfa, la sussidiaria di Depa per il trasporto, a cui è sono interessate la compagnia di Stato azerbaigiana Socar e la compagnia russa privata (ma molto vicina a Gazprom) Sintez.

Libro verde della Commissione Europea

Green Paper "A 2030 framework for climate and energy policies"La Commissione Europa ha appena pubblicato un nuovo libro verde sulle politiche energetiche e climatiche dal titolo “A 2030 framework for climate and energy policies“.

L’obiettivo della Commissione è quello di tracciare obiettivi e corsi di azione possibili per il prossimo decennio, seguendo il consolidato binomio “promozione del mercato” (ben venga) / “ossessione per le questioni ambientali” (sempre più irrealistica, dato il quadro economico).

La consultazione lanciata con il Libro verde si chiuderà il 2 luglio.

CE vs Gazprom: un’analisi

The European Commission vs. Gazprom: An Issue of Fair Competition or a Foreign Policy Quarrel? - Nicolò SartoriSegnalo un interessante paper di Nicolò Sartori dal titolo The European Commission vs. Gazprom: An Issue of Fair Competition or a Foreign Policy Quarrel?

Il lavoro ricostruisce agilmente la questione dell’indagine aperta dalla DG Concorrenza nei confronti dell’azienda di stato russa, proponendo alcune riflessioni (moderatamente ottimistiche) sulla possibile evoluzione della vicenda.