Il Corridoio meridionale del gas

The Southern Gas Corridor: Challenges to a geopolitical approach in the EU’s external energy policySegnaliamo un rapporto dal titolo The Southern Gas Corridor: Challenges to a geopolitical approach in the EU’s external energy policy, scritto da Marco Siddi, ricercatore del Finnish Institute of International Affairs.

Il paper ricostruisce in modo agile e puntuale gli ultimi sviluppi relativi al corridoio meridionale, al suo ruolo nell’approvvigionamento energetico europeo, nonché alla sua (potenziale) competizione con Turk Stream.

Una lettura veloce per inquadrare i problemi aperti, anche sul piano geopolitico, e le prospettive di sviluppo infrastrutturale in quadrante rilevante per la diversificazione delle importazioni di gas italiane.

Gas per l’Italia: il progetto TAP nel contesto geopolitico attuale

Limes - Gas per l'Italia: il progetto Tap nel contesto geopolitico attualeSegnalo che lunedì 1° dicembre alle 11:30 si terrà a Bari un incontro dal titolo Gas per l’Italia: il progetto Tap nel contesto geopolitico attuale, organizzato da Limes per approfondire la questione dell’approvvigionamento energetico del nostro Paese.

A discuterne saranno Lapo Pistelli, viceministro degli Affari Esteri, Franco Cassano, componente della Commissione Esteri della Camera, e Giampaolo Russo, amministratore delegato di Tap Italia, e il sottoscritto. A moderare l’incontro sarà Lucio Caracciolo.

Qui è possibile scaricare la mia relazione.

L’Azerbaigian e il Corridoio meridionale

Azerbaijan and the Southern Gas Corridor to Europe: Implications for U.S. and European Energy Security – Conference ReportÈ disponibile online il report relativo alla conferenza Azerbaijan and the Southern Gas Corridor to Europe: Implications for U.S. and European Energy Security, organizzata dalla Jamestown Foundation il 13 Settembre 2013.

Il report non presenta contenuti particolarmente innovativi, ma raccoglie una serie di contributi interessanti. Particolarmente utile l’executive summary, che chiarisce in modo puntuale le questioni principali relative al Corridoio meridionale.

Completano il report alcuni grafici interessanti (come la ripartizione per campi della produzioen di gas azerbaigiana nei prossimi dieci anni), cartine e la trascrizione dei principali dibattiti dei tre panels.

Corridoio meridionale del gas alla prova dei fatti

Linkiesta - Corridoio meridionale del gas alla prova dei fattiIl 2013 appena concluso ha rappresentato un anno decisivo per il Corridoio meridionale del gas, il progetto politico immaginato per diversificare le importazioni europee attraverso l’accesso diretto ai produttori del Bacino del Caspio e delle aree limitrofe. Un progetto discusso da oltre un decennio e arrivato alla sua ufficializzazione da parte della Commissione Europea nel 2008, ma – complice la crisi – rimasto in sospeso fino all’anno appena concluso.

Nel mese di giugno è stato finalmente scelto il Trans Adriatic Pipeline (TAP) come tratto finale dell’infrastruttura che porterà il gas azerbaigiano su mercati finali europei. Nel mese di dicembre è poi arrivata l’attesa firma della decisione finale d’investimento relativa alla seconda fase di Shah Deniz, il giacimento da cui sarà materialmente estratto il gas.

Si completa così tutta la catena, dal produttore al consumatore. [continua su Linkiesta…]

La Turchia come hub regionale del gas

Simone Tagliapietra - Turkey as a Regional Natural Gas Hub: Myth or Reality? An Analysis of the Regional Gas Market Outlook, beyond the Mainstream RhetoricLa decisione di costruire TANAP e TAP ha dato finalmente una dimensione concreta al Corridoio meridionale del gas. Per ragioni geografiche, economiche e politiche, il nodo centrale del corridoio non può che essere la Turchia.

Con un mercato in forte crescita e con una posizione geografica all’incrocio tra Caucaso, Iran, Iraq e Bacino del Levante, Ankara rappresenta un partner inevitabile di ogni sviluppo nell’area.

Il governo turco carezza da tempo l’ipotesi di sfruttare questa posizione per diventare un vero e proprio hub del gas, su cui far transitare una quota delle importazioni europee non facilmente sostituibile. Col risultato di diventare un partner sempre più indispensabile per l’UE.

Le prospettive di realizzare questo progetto nel medio termine (5-10 anni) non ci sono, per via delle carenze sul lato dell’offerta. In un orizzonte più lungo, c’è qualche possibilità, ma esistono molte incertezze: dalle reali possibilità di sviluppo delle aree di produzione alla consistenza della domanda europea.

Per approfondire questi temi, segnalo l’ottimo paper di Simone Tagliapietra: Turkey as a Regional Natural Gas Hub: Myth or Reality? An Analysis of the Regional Gas Market Outlook, beyond the Mainstream Rhetoric.