Geopolitica dell’energia: risorse, scenari, sicurezza

Geopolitica dell'energia: risorse, scenari, sicurezzaI temi connessi all’energia attirano sempre più l’attenzione, anche nella formazione. Segnalo un corso dal titolo Geopolitica dell’energia: risorse, scenari, sicurezza, organizzato a Roma dal centro studi Geopolitica.info dal 3 al 12 dicembre.

Dopo un pomeriggio di conferenza introduttiva (giovedì 3 dicembre), il programma prevede dicembre 17 lezioni suddivise su quattro giorni interi di lezione, il 4-5 e l’11-12.

Il primo giorno è dedicato all’introduzione ai mercati internazionali e ad alcuni risvolti internazionali politica energetica italiana ed europea, mentre i giorni successivi sono dedicati ad approfondimenti sulle principali aree geografiche (Italia, Europa, Americhe, Nord Africa, Medio Oriente, Russia, ex-URSS, Turchia).

Per chi volesse maggiori informazioni o volesse iscriversi, rimando al sito di Geopolitica.info.

SLIDES – Energia: fonti, mercati, geopolitica e prospettive

Energia: fonti, mercati, geopolitica e prospettiveSono disponibili qui le slides relative alla lezione «Energia: fonti, mercati, geopolitica e prospettive», tenuta venerdì 23 ottobre a Milano presso l’ISPI, nell’ambito del corso «Accesso all’energia e sviluppo» dell’ExplorExpo School, organizzata da ISPI e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

Accanto a grafici nuovi relativi all’evoluzione di crescita e consumi energetici delle principali economie del mondo, le slides riprongono anche grafici utilizzati anche in altre lezioni.

I rischi connessi all’approvvigionamento energetico italiano

Rischi globali e rischi regionali nel corso del 2015

L’Osservatorio di politica internazionale (Senato, Camera e MAE) ha pubblicato il rapporto preparato dall’ISPI su Rischi globali e rischi regionali nel corso del 2015. Tra gli scenari globali, si trova anche una sezione dedicata ai rischi connessi all’approvvigionamento energetico italiano, riportata qui di seguito.

“L’approvvigionamento energetico italiano presenta tre profili di rischio relativi alle dinamiche attese per il 2015, legati sia alla stabilità dei flussi di materie prime, sia alle minacce e alla competitività derivanti dai consumi energetici.

Il primo è la possibile destabilizzazione dei due grandi produttori energetici nordafricani, Algeria e Libia, che avrebbe ricadute particolarmente gravi nell’approvvigionamento nazionale di gas naturale. In caso di simultanea interruzione dei flussi, data l’assenza di altre infrastrutture di adduzione nell’area meridionale del nostro paese, l’afflusso di gas nelle regioni del Mezzogiorno presenterebbe notevoli criticità.

Il secondo rischio deriva dal permanere di basse quotazioni petrolifere (inferiori ai 50 dollari al barile) nel corso di tutto l’anno. Per molti paesi produttori, infatti, si tratta di una soglia inferiore a quella minima per mantenere in modo prolungato la stabilità sociale attraverso la spesa pubblica. In caso di destabilizzazione di uno o più dei medi produttori rilevanti, le quotazioni del greggio potrebbero risalire molto rapidamente, con grave danno per la bilancia dei pagamenti e per l’andamento dell’economia nazionale.

Il terzo rischio riguarda la competitività del sistema energetico nazionale, già gravata dalle scelte europee in tema di riduzione delle emissioni e di promozione delle rinnovabili. Se nella Conferenza delle parti di dicembre 2015 non si trovasse a livello globale un accordo ambizioso e universalmente vincolante per la riduzione delle emissioni, l’adozione unilaterale da parte dell’Ue di ulteriori obiettivi per il 2030 rischierebbe di compromettere in modo sempre più grave la competitività delle attività industriali produttive nazionali senza ricadute benefiche significative sul livello delle emissioni mondiali.”

Energia e politica: le lezioni degli anni ’80

Countershock/Counterrevolution. Energy and Politics in the 1980sSegnalo un’interessante conferenza organizzata dall’Università di Venezia Ca’ Foscari dal titolo Countershock/Counterrevolution. Energy and Politics in the 1980s, in programma dal 5 al 7 novembre.

I lavori saranno dedicati al tema del controshock petrolifero, ossia alla caduta dei prezzi del greggio registrata nella seconda metà degli anni Ottanta. Nonostante le profonde ricadute sul sistema internazionale, questa fase è sempre stata trascurata dall’analisi scientifica, soprattutto in confronto agli shock petroliferi degli anni Settanta.

In particolare, i lavori della conferenza cercano di rispondere a diverse domande: il petrolio ha continuato a essere al centro del sistema energetico a causa del crollo dei prezzi, o è vero (anche) il contrario? Il fattore geopolitico ha in qualche misura pesato sugli eventi e sulle scelte degli attori coinvolti? Quale è stato il ruolo delle imprese private nel ristabilire la centralità del petrolio e nel consentire la discesa dei prezzi? Quale è stata la relazione tra il controshock petrolifero e il trionfo della rivoluzione neoliberale di Thatcher e Reagan?

Tante domande, a cui è difficile dare una risposta univoca, ma sulle quali è certamente utilissimo riflettere.

SLIDES – I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia

I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e SiriaSono disponibili qui le slides relative alla lezione «I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e Siria», tenuta martedì 20 ottobre presso l’Università degli Studi di Trento, nell’ambito del corso avanzato di diritto dell’Unione Europea «Sanzioni dell’Unione Europea e tutela giurisdizionale».

Le slides ricostruiscono brevemente i casi delle sanzioni imposte all’Iran (1979 e 2011), alla Libia (1992-2003), alla Russia (2014) e alla Siria (2011). Per ogni caso, sono analizzati la rilevanza per i mercati internazionali e per i Paesi sanzionatori, il livello di dipendenza dalle esportazioni energetiche e l’impatto delle sanzioni.

Questa lezione è il seguito della lezione Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali, tenuta il 19 ottobre.

SLIDES – Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali

Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturaliSono disponibili qui le slides relative alla lezione «Mercati energetici e regimi sanzionatori: gli aspetti strutturali», tenuta lunedì 19 ottobre presso l’Università degli Studi di Trento, nell’ambito del corso avanzato di diritto dell’Unione Europea «Sanzioni dell’Unione Europea e tutela giurisdizionale».

Le slides si focalizzano sul concetto di sanzione e sui limiti che i decisori politici incontrano nel formulare i regimi sanzionatori. In particolare, data la dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio, le economie occidentali incontrano forti limitazioni sia nella portata delle sanzioni sia nel novero dei Paesi che è possibile sanzionare senza mettere a rischio la sicurezza energetica delle economie industrializzate.

Nondimeno, considerando che la grande maggioranza dei Paesi esportatori dipende dalle rendite derivanti dalle esportazioni ed è dunque molto vulnerabile rispetto a una loro riduzione, i regimi sanzionatori possono in alcuni casi rappresentare un elemento utile nell’ambito di un’azione più ampia.

Questa lezione è stata seguita dalla lezione I regimi sanzionatori contro i Paesi esportatori di energia: i casi di Iran, Libia, Russia e Siria, tenuta il 20 ottobre.