Commissione vs Gazprom: pubblicati gli impegni

Gazprom’s proposed measures to remedy competition concernsIl procedimento della Commissione europea contro Gazprom per abuso di posizione dominante, avviato nel 2012, sembra finalmente giunto a un punto di svolta. La DG Comp ha infatti oggi pubblicato e messo in consultazione le proposte formulate da Gazprom per conciliare le proprie pratiche commerciali in Europa orientale con la normativa europea.

Per quanto riguarda la rivendita, Gazprom si impegna, tra l’altro, ad eliminare per sempre sia le limitazioni esplicite (e.g. divieto di riesportazione o clausole di destinazione), sia disincentivi al re-export (e.g. diritto per la stessa Gazprom a partecipare ai relativi utili).

Per quanto riguarda i prezzi, Gazprom si impegna a rivedere le clausole sulla revisione, introducendo tra l’altro benchmark competitivi (tra cui “i prezzi medi ponderati alla frontiera di Germania, Francia e Italia” e l’andamento degli hub liquidi dell’Europa Continentale) e aumentando la frequenza e la rapidità delle revisioni.

Formalmente la questione non è ancora del tutto chiusa, Gazprom ha ancora tanti avversari, a cominciare dal Governo polacco. Tuttavia la pubblicazione della consultazione e la nota di accompagnamento della Commissaria Margrethe Vestager sono un’indicazione piuttosto chiara: “Riteniamo che gli impegni di Gazprom consentiranno il libero flusso di gas nell’Europa centrale e orientale a prezzi competitivi. Questi impegni vanno incontro ai nostri timori in fatto di concorrenza e forniscono una soluzione lungimirante, in linea con le norme dell’UE. Di fatto concorrono a una migliore integrazione dei mercati del gas nella regione”.

EU Reference Scenario 2016

eurs2016La Commissione europea ha pubblicato la versione aggiornata dell’EU Reference Scenario, lo strumento di analisi utilizzato a livello europeo come punto di riferimento per valutare l’impatto delle scelte di politica energetica e ambientale.

I documenti più importanti della versione 2016 sono:

Che si condividano o meno i presupposti o le finalità della modellizzazione, una lettura obbligata per gli addetti ai lavori.

Unione dell’energia: il rapporto della Commissione

State of the Energy UnionA nove mesi dalla pubblicazione della comunicazione A Framework Strategy for a Resilient Energy Union with a Forward-Looking Climate Change Policy, la Commissione ha pubblicato una serie di documenti riuniti sotto l’etichetta di State of the Energy Union.

Il documento principale è una comunicazione denominata State of the Energy Union 2015, che fa il punto sui progressi delle politiche individuate come prioritarie a febbraio, a cui fa da corollario da un documento di sintesi per ogni Stato membro.

Moltissimi i temi a cui è poi dedicato un documento specifico: i progetti infrastrutturali di interesse comune (ossia quelli che possono ricevere i fondi europei in regime di cofinanziamento), l’efficienza energetica, le raccolte statistiche relative ai prezzi di elettricità e gas, il mercato dei permessi di emissione dell’anidride carbonica, la sicurezza del nucleare, le scorte petrolifere, l’implementazione della strategia europea di sicurezza energetica.

Insomma, tanto materiale – spesso anche utile – che cerca di fare il punto su parecchi aspetti del settore dell’energia, portando avanti lo sforzo comunicativo della Commissione europea di accreditarsi come attore dominante della politica energetica per tutta l’Unione Europea. Una politica di marketing politico ben confezionata e che guarda al lungo periodo, ma che è destinata a scontrarsi con l’attuale architettura istituzionale europea, che limita la capacità della Commissione di imporre la propria visione agli Stati membri non concordi (su tutti, art. 194 del Trattato sul funzionamento dell’Unione).

I limiti concreti dell’azione comunicativa della Commissione saranno sempre più evidenti dopo che si saranno spenti i riflettori della COP21 di dicembre. Dal taglio dei sussidi alle rinnovabili nel Regno Unito, all’appoggio politico a Nord Stream II in Germania, alla difesa del settore nucleare in Francia, le prime avvisaglie ci sono già.

Settore energetico e politica commerciale europea

Trade and investments in energy in the context of the EU common commercial policySegnalo uno studio dal titolo Trade and investments in energy in the context of the EU common commercial policy, a cui hanno partecipato Antonino Alì, Marco PertileNicolò Rossetto, Chiara Sisler, Paolo Turrini e che ho coordinato per la commissione commercio internazionale del Parlamento Europeo.

Per un’economia come quella europea, sempre più dipendente dalle importazioni di materie prime energetiche nonostante la diffusione delle rinnovabili, l’accesso a mercati internazionali aperti e stabili è una priorità per garantire la propria sicurezza energetica.

Lo studio fornisce una sintesi e una valutazione del quadro legale a livello europeo in materia di commercio e investimenti nel settore energetico. In particolare, analizza il dualismo tra politica energetica e politica commerciale, la rilevanza delle disposizioni WTO e WTO+ in materia di dazi e più in generale di attività economiche connesse all’energia. Inoltre, lo studio analizza inoltre la rilevanza dei trattati bilaterali siglati dall’UE, sopratutto dopo il Trattato di Lisbona, e degli accordi globali siglati con Georgia, Moldavia e Ucraina.

La Commissione accusa Gazprom di abuso di posizione dominante

EC - Antitrust: Commission sends Statement of Objections to Gazprom for alleged abuse of dominance on Central and Eastern European gas supply marketsLa DG Concorrenza della Commissione europea ha formalmente accusato Gazprom di abuso di posizione dominante, a quasi quattro anni dai blitz negli uffici europei di Gazprom e a tre anni dall’apertura dell’inchiesta (caso numero 39816). La notizia era peraltro trapelata già ieri.

Secondo le accuse, Gazprom avrebbe ostacolato la libera circolazione del gas tra gli Stati membri (limitando le possibilità di ri-export). Inoltre, avrebbe praticato prezzi particolarmente elevati in alcuni mercati (attraverso formule di indicizzazione sgradite alla Commissione). Infine, avrebbe mantenuto il controllo sulle infrastrutture impedendo lo sviluppo della concorrenza. I mercati interessati sono Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria e Bulgaria.

Ora Gazprom ha 3 mesi per rispondere alle accuse. Se giudicata colpevole, la società russa potrebbe affrontare una multa fino a circa 10 miliardi di dollari. In comunicato stampa, Gazprom ha definito le accuse infondate, difeso come legali le proprie pratiche e commerciali e – aspetto particolarmente sensibile dal punto di vista politico – ricordato che OAO Gazprom è una società russa a cui la Federazione attribuisce particolari funzioni sociali.

La partita è dunque inevitabilmente sul piano politico, nonostante assuma in questo caso il linguaggio del diritto. Non si registrano al momento reazioni ufficiali del governo russo, ma è inevitabile un inasprimento dei toni, quantomeno per ragioni di consenso interno.

Tuttavia occorre notare che, anche se la vicenda sarà fortemente mediatizzata, la reciproca dipendenza tra Gazprom e il mercato europeo crea un vincolo inevitabile alle cooperazione tra le parti. L’azione legale avrà in ogni caso un impatto inevitabile sul modello di business di Gazprom, una tendenza già in parte avviata.

Qui un po’ di fonti sulla notizia: FTNew York Times, RT, Reuters, Bloomberg, SQ, Repubblica.

La Commissione ha anche creato un’infografica per l’occasione, twittata dalla commissaria danese Margrethe Vestager:

Gazprom may be abusing its dominant position in Eastern Europe

Qui sotto invece un promemoria della struttura dell’approvvigionamento di gas naturale dell’UE nel 2014:

L'approvvigionamento di gas naturale dell'UE nel 2014