È stato reso pubblico il sesto numero della nuova serie del focus sulla sicurezza energetica relativo al periodo gennaio 2023, realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).
È stato reso pubblico il sesto numero della nuova serie del focus sulla sicurezza energetica relativo al periodo gennaio 2023, realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).
La pubblicazione da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica dei dati relativi al bilancio gas di dicembre 2022 consente di effettuare una comparazione completa con il 2021.
In particolare, nel 2022, a fronte di una produzione interna di gas e di importazioni sostanzialmente stabili, si è registrata una significativa contrazione dei consumi interni (-10%), cui hanno corrisposto un aumento delle quantità stoccate e delle esportazioni.
Per quanto riguarda l’origine delle importazioni, si è assistito a una forte contrazione delle importazioni dalla Russia (-52%) e dalla Libia (-19%) ha corrisposto un aumento di quelle via tubo da Nord Europa (+250%), Azerbaigian (+43%) e Algeria (+11) e via GNL (+46%).
Segnaliamo il post dal titolo Petrolio: al gran valzer dei cap di Massimo Nicolazzi, che ricostruisce in modo sintetico ed efficace la doppia questione dell’import ban UE e del price cap occidentale.
Sul tema del price cap segnaliamo anche un approfondimento dal titolo The Price Cap on Russian Oil Exports, Explained, firmato da Catherine Wolfram, Simon Johnson e Łukasz Rachel e pubblicato dalla Kennedy School di Harvard.
Segnaliamo il paper dal titolo Il sistema energetico italiano alla prova dell’inverno, pubblicato da CDP.
L’analisi ripercorre sinteticamente i fattori di criticità legati all’approvvigionamento di gas italiano in vista dell’inverno e ai relativi costi, sostenendo la necessità di un price cap del gas a livello europeo e di una strategia di doppia diversificazione (diversificazione dei fornitori di gas e diversificazione delle fonti energetiche, nel senso di un crescente ricorso ai diversi tipi di fonti non climalteranti).
È stato reso pubblico il quinto numero della nuova serie del focus sulla sicurezza energetica relativo al periodo agosto/ottobre 2022, realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).
Le temperature particolarmente miti, la crisi economica e le aspettative negative di famiglie e imprese (che hanno spinto molti a ridurre drasticamente i consumi fin da subito) hanno dato momentaneamente tregua sul fronte delle quotazioni del gas, il mercato europeo appare destinato ad affrontare una fase “complessa” nei mesi e negli anni a venire.
Per comprendere meglio quello che sta accadendo, segnaliamo due paper dell’Oxford Institute for Energy Studies firmati da Mike Fulwood, un vero e proprio veterano del settore.
Il primo guarda all’attuale dibattito sul price cap, analizzando in modo critico la proposta (The Consequences of Capping the TTF Price), mentre il secondo mette in discussione la capacità dell’Europa centrale (Germania, Austria, Ungheria, Cechia e Slovacchia) di far fronte a un inverno molto rigido e, soprattutto, di poter arrivare all’inverno 2023/24 con stoccaggi adeguati in caso di stop completo ai flussi dalla Russia (Europe’s Infrastructure and Supply Crisis).