Turchia: torna il gas azerbaigiano

Le infrastrutture turche di trasporto del gas e i luoghi degli attacchiI flussi di gas azerbaigiano verso la Turchia sono ripresi regolarmente ieri (10 ottobre), a sei giorni di distanza dalla completa interruzione del gasdotto sul suolo turco che riceve il metano dal South Causcasu Pipeline (Agi, Today.az).

A causare l’interruzione è stato un attentato compiuto dai terroristi curdi, molto attivi nell’area.

Resta invece fuori servizio il gasdotto Eastern Anatolia proveniente dall’Iran e oggetto di un altro attentato nei giorni scorsi.

Turchia: gasdotti nel mirino

Le infrastrutture turche di trasporto del gas e i luoghi degli attacchiI terroristi curdi stanno colpendo duramente le infrastrutture di trasporto del gas naturale in Turchia. Il 4 ottobre scorso un’esplosione ha danneggiato il gasdotto BTE, prosecuzione turca del South Caucasus Pipeline, l’infrastruttura che trasporta il gas azerbaigiano dal Caspio fino al confine tra la Georgia e la Turchia. L’attacco è avvenuto nel distretto di Sarikamis, nella provincia di Kars (Turchia orientale). Tutti flussi di gas provenienti dall’Azerbaigian sono stati interrotti, almeno fino a domenica prossima (AzerNews, Fox, Interfax).

Questa mattina (lunedì 8) i terroristi curdi hanno portato un secondo grave attacco alle infrastrutture turche, facendo saltare il gasdotto di importazione del gas iraniano (Eastern Anatolia), poco dopo l’ingresso dell’infrastruttura nel territorio turco, nei pressi di Dogubayazit, nella provincia di Agri (AzerNews, Reuters). L’entità del danno e la tempistica del ritorno in attività non sono ancora stati comunicati da BOTAS, la società pubblica che gestisce le infrastrutture.

La Turchia ha consumi annui di gas pari a circa 45 Gmc, totalmente importati: questo rende i gasdotti internazionali un elemento cruciale della sicurezza energetica turca. Dall’Azerbiaigian giungono ogni anno 6,5 Gmc, mentre dall’Iran ne provengono circa 9: complessivamente, gli attacchi hanno causato un’interruzione dei flussi pari a un terzo dei consumi turchi.

Il resto delle forniture proviene dalla Federazione Russa (23 Gmc) attraverso il gasdotto Blue Stream e attraverso un gasdotto minore proveniente dalla Bulgaria. Infine, circa 6,5 Gmc all’anno arrivano in Turchia via GNL.

I rischi per la sicurezza energetica turca sono amplificati dal peso del gas naturale nel paniere energetico (35%) e dalla scarsa capacità di stoccaggio disponibile (due soli campi, Kuzey Marmara e Değirmenköy, per un totale di 2,7 Gmc).

Gli attentati rappresentano dunque colpo per la Turchia: sebbene non ci siano immediati problemi di approvvigionamento, gli attacchi mettono in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture turche in un momento di particolare tensione, anche a causa della crisi siriana.

Sebbene le infrastrutture rimanenti siano quelle più difficilmente attaccabili da parte dei terroristi, sia per posizione geografica sia per livello di sorveglianza, il successo di un nuovo attacco avrebbe conseguenze gravi per l’economia turca.

 

Politica estera e sicurezza energetica

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Focus trimestrale sicurezza energetica – Q2 2012

Osservatorio di Politica Internazionale - Focus sicurezza energetica - Q1 2012

È stato reso pubblico il focus sulla sicurezza energetica relativo al secondo trimestre 2012 realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).

Il primo capitolo del Focus è dedicato all’analisi del fabbisogno di gas nei principali mercati europei, con specifico riferimento alla generalizzata contrazione dei consumi nel corso del 2011. Il secondo capitolo è invece dedicato all’offerta e, nello specifico, alle politiche dei Paesi produttori di gas naturale e dei Paesi di transito dei gasdotti attualmente in funzione o in fase di progettazione/realizzazione. Ai recenti sviluppi del sistema di infrastrutture di trasporto e alle prospettive di realizzazione di nuovi progetti è poi dedicato il terzo capitolo. Infine è presente un approfondimento realtivo alle sfide e alle opportunità del mercato del gas naturale in Italia.

MSE – Consumi gas mese di agosto

Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per l'EnergiaI consumi di gas in Italia hanno fatto registrare un secondo mese di aumento, dopo la serie negativa degli ultimi mesi. Il MSE ha pubblicato i dati dei consumi di gas naturale relativi al mese di agosto 2012, attestatisi a 4 Gmc (39 MJ/mc), in aumento del 3,7% rispetto allo stesso mese del 2011.

La modesta ripresa è dovuta a un aumento dei consumi industriali, che ha più che compensato la contrazione dei consumi termoelettrici (meno marcata rispetto ai mesi precedenti) e di quelli residenziali.

A livello aggregato, i consumi complessivi di gas nei primi 8 mesi del 2012 sono calati del 1,7% (a 48,8 Gmc) rispetto allo stesso periodo del 2011.

I segnali positivi dei mesi estivi non devono tuttavia essere letti in modo troppo ottimistico: secondo i primi dati pubblicati da SQ, il mese di settembre è stato particolamente negativo, facendo registrare un -11,6% nei consumi, con risultati particolarmente negativi sia nel settore industriale (4,2%) sia soprattutto in quello termoelettrico (19,4%), a confermare che la crisi economica e quella dei consumi di gas sono tutt’altro che concluse.

Eurogas: consumi 2012 in lieve calo

EurogasI consumi di gas naturale nell’Unione Europea hanno fatto registrare nel corso del primo semestre 2012 una contrazione del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A comunicarlo è Eurogas, che indica come principali cause della contrazione la congiuntura economica negativa e la competizione da parte del carbone e delle rinnovabili nella generazione termoelettrica. Il settore residenziale ha invece contribuito a contenere la diminuzione della domanda grazie a un inverno normale, con temperature più rigide rispetto al mite inverno 2011.

Le previsioni per il 2012 sono di una sostanziale stabilizzazione dei consumi rispetto al 2011, con una contrazione su base annua dell’1%.