Prospettive sul nucleare nell’Unione Europea

L’Italia ha ribadito due anni fa la sua scelta contro l’energia nucleare. Una scelta difficile e costosa, anche in termini di minore sicurezza energetica, ma che va accettata dato che il popolo italiano si è espresso per ben due volte in modo piuttosto netto sull’argomento.

Tuttavia, per chi volesse avere qualche informazione sulle prospettive dell’energia nucleare in Europa e volesse saperne di più sulle delicate attività di decommissioning, consiglio questa conferenza che si terrà lunedì mattina 25 febbraio allo IUSS di Pavia.

Parlerà il dott. Celso Osimani, membro del Centro Comune di Ricerca di Ispra.

Le conseguenze radiologiche dell’incidente di Fukushima

La sicurezza energetica viene intesa normalmente come la disponibilità di energia a prezzi abbordabili. Tuttavia, con sicurezza si traduce in italiano anche il concetto inglese di safety.

Negli ultimi anni eventi disastrosi come l’incendio della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico o l’esplosione della centrale nucleare di Fukushima in Giappone hanno sottolineato l’importanza di questo aspetto e la gravità, in termini umani e ambientali, degli incidenti che possono accadere nell’industria energetica.

Proprio dell’incidente nucleare accaduto in Giappone nel marzo del 2011 si parlerà lunedì prossimo ad una conferenza presso lo IUSS di Pavia. Ad intervenire sarà il prof. Pier Roberto Danesi, ex-direttore dei Laboratori sulle Applicazioni Nucleari della IAEA, il quale proverà ad analizzare scientificamente le conseguenze radioattive del disastro, senza tuttavia cadere troppo nel tecnicismo.

I mercati dell’energia nell’Europa centro-orientale

Segnalo una pregievole iniziativa che si terrà tra il 10 e il 15 marzo a Eger, non lontano da Budapest, organizzata dal Rajk Laszlo College della Corvinus Universtiy. L’evento, chiamato un pò enfaticamente Central European Conference 2013, raccoglie brevi cicli di lezioni rivolti a studenti universitari e giovani ricercatori che vogliano approfondire e dibattere alcuni temi dell’integrazione e delle politiche europee.

Uno dei percorsi più interessanti tra quelli proposti è sicuramente quello sui mercati dell’energia nell’Europa centro-orientale, mercati che spesso devono subire le decisioni e gli sviluppi di quanto accade nei Paesi ben più grandi che si trovano tanto a Est (Russia), quanto a Ovest (Germania e Italia).

Ad intervenire non saranno solo accademici, ma soprattutto professionisti del settore, provenienti in particolare dall’azienda ungherese MOL e dalla tedesca E.on.

Per gli interessati l’iscrizione gratuita va fatta prima del 15 febbraio.

La sicurezza energetica nel mercato unico dell’elettricità

La crescente penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix elettrico pone una serie di sfide al sistema elettrico, in primo luogo quella dell’affidabilità. Infatti, in assenza di vento o di cielo coperto gli impianti eolici e quelli fotovoltaici non possono funzionare e questo obbliga il sistema a trovare altrove l’offerta necessaria a coprire la domanda. Molte sono le possibilità: maggiori interconnessioni con l’estero, meccanismi di accumulo dell’energia elettrica, capacità di generazione di riserva, etc. La scelta fra queste soluzioni alternative non è semplice, perchè richiede complesse valutazioni tecnico-economiche e perchè inevitabilemtne avvantaggia gli interessi di qualcuno a scapito di quelli di qualcun altro (vedi contrapposizione Terna- Assoelettrica).

In attesa che lo sviluppo tecnologico ci renda disponibili batterie assai più efficienti e meno costose di quelle attuali, la scelta in Italia e in Europa sembra essere quella di garantire la presenza di un’adeguata capacità di riserva, costituita essenzialmente da centrali a turbo-gas. Questa soluzione non è però esente da problemi: dovendo entrare in funzione solo per poche ore all’anno, questa capacità di riserva non può essere adeguatamente remunerata dalla vendita dell’elettricità alla borsa elettrica.

Una soluzione possibile è quella del pagamento della capacità, di cui nei mesi scorsi si è parlato anche in Italia, ma che non è ben vista dalla Commissione europea, la quale teme possa preservare l’attuale frammentazione dei mercati elettrici europei e mascherare indebiti aiuti di stato. In sostanza, per la Commissione introdurre diffusamente meccanismi che remunerano la capacità rischia di minare l’obiettivo che l’Unione Europea si è data di realizzare il mercato unico dell’energia per il 2014.

Per cercare di sondare le opinioni e le varie posizioni la DG Energia ha lanciato una consultazione pubblica, che si concluderà a breve. Nell’attesa che i risultati siano diffusi, per chi ne vuol sapere di più, consiglio di partecipare al workshop che la Florence School of Regulation ha organizzato per il prossimo venerdì 1 febbraio e che vede la partecipazione di importanti rappresentanti delle autorità di regolazione e dell’accademia.

Hydrocarbon Bonanza in the Levant

Mediterraneo orientaleIl Mediterraneo orientale è senza dubbio un’area calda dello scacchiere internazionale, crocevia di crisi interne e conflitti internazionali apparentemente endemici. Le importanti scoperte di giacimenti di gas offshore degli ultimi anni hanno aggiunto un ulteriore elemento di complessità al quadro.

Due Paesi particolarmente interessati sono Cipro e Israele. Il primo, membro dell’Ue con una spiccata sensibilità russa, è sospeso tra l’opportunità di nuovi investimenti in grado di risollevare almeno in parte la piccola economica (che la Commissione europea prevede in recessione anche nel 2013 e 2014) e l’irrisolto problema della divisione politica.

Israele, forte di un’economia più dinamica e di un cospicuo mercato interno, deve invece fronteggiare gravi problemi di sicurezza e potrebbe beneficiare di una più ampia cooperazione a livello regionale in tema di energia.

Nel quadro di una crisi siriana sempre più complicata, di una posizione egiziana ancora da chiarire e di una costante incertezza sugli sviluppi della questione iraniana, nel 2013 non mancheranno le sfide per gli operatori energetici e per i governi dell’area.

Di questi temi si parlerà in un seminario di ricerca a porte chiuse dal titolo “Hydrocarbon Bonanza in the Levant: Geostrategic Considerations in 2013“, in programma il 17 gennaio dalle 15 alle 17 presso l”ISPI di Milano. A discutere della questione con Yiorghis Leventis (direttore dell’International Security Forum di Cipro e docente alla Monarch Business School) saranno Nicolò Rossetto (Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia) e il sottoscritto.

La strategia energetica nazionale. Una lettura critica

La strategia energetica nazionale. Una lettura criticaInteressante conferenza dal titolo La strategia energetica nazionale. Una lettura critica, in programma per domani mattina (5 dicembre 2012) presso l’Università Bocconi.

Dopo l’introduzione di Michele Polo, interverranno alcuni Carlo Manna (ENEA), Alessandro Lanza (LUISS), Marzio Galeotti (Bocconi), Simona Benedettini (Bocconi).

Per chi fosse a Milano, un incontro interessante.