La politica energetica europea: una panoramica

mappa ueIn questi giorni l’instancabile vice presidente della Commissione europea Maros Sefcovic sta facendo un tour degli stati membri per promuovere l’idea dell’Unione dell’Energia.

A chi scrive questa Unione dell’energia sembra più un accattivante slogan pubblicitario – e Sefcovic un PR – che non qualcosa di sostanziale. Tuttavia, non è certo corretto affermare che all’Europa manca una politica energetica.

Pur con tutti i limiti e gli inevitabili compromessi, che peraltro hanno luogo anche a livello nazionale, la UE si è andata dotando negli ultimi 15-20 di un ricco corpus normativo in merito e anche di qualche soldino da usare qua e là (vedi i 5 miliardi di euro per le infrastrutture del Connecting Europe Facility e vari miliardi per la ricerca e sviluppo tecnologico, anche energetico, nell’ambito di Horizon 2020).

Per chi volesse una panoramica dell’evoluzione e del quadro della politica energetica europea, pubblico la presentazione proposta a Milano qualche giorno fa durante un incontro di formazione presso la società di consulenza Protiviti.

Potete scaricare la presentazione qui.

Buona lettura!

Focus trimestrale sicurezza energetica – Q1 2015

Focus 2015Q1È stato reso pubblico il focus sulla sicurezza energetica relativo al primo trimestre del 2015, realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).

Dopo un’introduzione dedicata all’analisi del contesto internazionale (inclusa la questione iraniana), il capitolo primo del Focus è dedicato all’analisi dei consumi energetici, con particolare attenzione al gas naturale e al suo approvvigionamento. Questi due capitoli sono realizzati dal sottoscritto.

Il capitolo secondo è invece dedicato all’offerta e, nello specifico, alle politiche dei Paesi produttori di gas naturale e dei Paesi di transito dei gasdotti attualmente in funzione o in fase di progettazione/realizzazione. Ai recenti sviluppi del sistema di infrastrutture di trasporto e alle prospettive di realizzazione di nuovi progetti è poi dedicato il capitolo terzo. Questi due capitoli sono realizzati da Carlo Frappi.

Infine è presente un approfondimento dedicato alle infrastrutture di interconnessione nel nuovo panorama energetico europeo, realizzato da Lorenzo Colantoni.

Dubbi sull’industria nucleare francese

NYT - French Nuclear Model FaltersSegnalo un interessante articolo pubblicato sul NYT a proposito del periodo non facile che l’industria nucleare francese (ossia l’industria nucleare europea) sta vivendo in questi anni.

In particolare, la nuova generazione di centrali nucleari (EPR) non è all’altezza delle aspettative. I due esemplari in costruzioni, Flamanville (Francia) e Olkiluoto (Finlandia), sono in forte ritardo e stanno accumulando un aumento dei costi pari a un multiplo della spesa inizialmente prevista.

Nel caso di Flamanville, dove per il reattore si è usato acciaio francese anziché giapponese, si teme addirittura di dover sostituire alcuni componenti a causa della qualità insufficiente dell’acciaio. A riprova che il problemi dell’industria europea toccano tanti comparti strategici.

Nel frattempo, i cinesi stanno costruendo 23 nuove centrali per il mercato domestico e una in Pakistan, mentre i russi ne stanno costruendo 9 per il mercato domestico e stanno negoziando diversi impianti in giro per il mondo. Perfino negli Stati Uniti ci sono 5 impianti in costruzione, a riprova del fatto che il problema del nucleare è soprattutto un problema del nucleare europeo.

Forse varrebbe la pena di pensare al nucleare francese non come un vezzo di Parigi o un’eredità del passato, ma come un punto di forza di tutta l’industria (energetica e non) europea. Se si vuole una vera decarbonizzazione nel lungo periodo, pannelli e pale eoliche difficilmente possono bastare.

Commissione vs Gazprom: cinque opinioni

NGE - Five views on the EC's case against Gazprom In un articolo su NaturalGasEurope, Sergio Matalucci ha raccolto cinque opinioni sull’azione della Commissione contro Gazprom. Qui sotto ripropongo la mia.

Will the move of European Commissioner for Competition Margrethe Vestager escalate tensions between Europe and Russia, and between Russia and Ukraine?

I don’t think that the Statement of Objections could be a game changer. Between Gazprom and its European customers there is a long term relationship, based on structural factors: huge Russian reserves of natural gas, existing infrastructure system, unavoidable European dependence on imports. Indeed, a large base for a common interest.

In any case, Gazprom’s business practices have already been changing for more than a decade. Destination clauses have been scrapped from contracts with Eni in 2003, for instance. And since the beginning of the economic crisis, intense renegotiations involved Gazprom and all its majors customers in Europe, leading to the introduction of a partial indexation to spot prices, in several cases. The EC’s action will accelerate an already existing pattern of inevitable evolution in the business model of Gazprom, at least in Europe.

The case is politically sensitive, of course. And in the short term it may significantly raise tensions between Bruxelles and Moscow, but long-term common interests are larger than short-term incidents. I think that a palatable solution for all the parties involved will emerge, eventually. As regards Ukrainian situation, at the moment I don’t see a significant risk of a spillover effect, since there is no connection between the two issues. By the way, Eastern European countries are already re-exporting Russian gas in Ukraine. However, if the situation worsens significantly, every issue may become more politicised. But this is another story.

Le risposte di Gilles Darmois, Irina Mironova, Stephen Blank e Sohbet Karbuz le trovate qui.

Presentazione incontro “Energia e Geopolitica” presso Grosseto

Rapporto dell'ISPI su Energia e GeopoliticaPer i nostri affezionati lettori rendo disponibile la presentazione utilizzata la scorsa settimana a Grossetto presso la sede della Banca della Maremma.

Nelle diapositive dal titolo L’energia in Europa al 2030 vengono descritti in forma sintetica i contenuti del capitolo 2 del rapporto ISPI, con l’aggiunta di alcuni riferimenti ai recenti sviluppi in materia di Unione dell’energia.

Buona visione (commenti e consigli sono ben accetti!).